Sul messaggio di Papa Francesco per la 56ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali.
Quante volte ci siamo lamentati per il chiacchiericcio in tv con le sovrapposizioni di frasi che non lasciano spazio alle repliche altrui nei discorsi e nelle conversazioni.
La sconnessione nel capire i concetti ci comprime la mente e distorce l’udito con la probabilità di non farci comprendere nulla di quello che sentiamo o peggio ancora percepire il contrario di ciò che abbiamo sentito con larga difficoltà. I talk show ne sono la riprova specialmente quando il dibattito è sull’agone politico o rivendicativo di lotte corporative sociali ed economiche.
E’ il grande problema dell’educazione all’ascolto primaria azione sia per apprendere quello che il prossimo ci vuole trasmettere sia per capire noi come possiamo replicare con la ragionevolezza e il discernimento delle parole da usare.
Nella grammatica della comunicazione quindi ‘ascoltare’ è decisiva condizione per un autentico dialogo. Queste considerazioni possono sembrare scontate ma proprio sul delicato tema dell’ ascoltoPapa Francesco si è soffermato di recente nel Messaggio per la 56ma Giornata delle Comunicazioni Sociali indicando l’urgenza della disposizioni a ben dialogare e in modo corretto in special modo quando conversiamo sulle questioni della fede. “Tra i cinque sensi quello privilegiato da Dio sembra essere proprio l’udito – precisa il Papa – forse perché è meno invasivo, più discreto della vista e dunque lascia l’essere umano più libero”. L’ascolto corrisponde allo stile umile di Dio …che parlando crea l’uomo a sua immagine e ascoltando lo riconosce come proprio interlocutore.
L’uomo al contrario tende a fuggire la relazione – soggiunge Francesco – a voltare le spalle e chiudere le orecchie donde rifiutando di ascoltare finisce per diventare aggressivo.
E ancora ricorda il Papa “Solo facendo attenzione a chi ascoltiamo, a cosa ascoltiamo, a come ascoltiamo, possiamo crescere nell’arte di comunicare il cui centro non è una teoria o una tecnica ma la capacità del cuore che rende possibile la prossimità.
La vera sede dell’ascolto è proprio il cuore che è l’opposto alla fine – sottolinea il Papa – dell’origliare e spiare – tentazione sempre presente ogginell’uso dei social-web strumentalizzando gli altri per un nostro interesse. Francesco ci ricorda che la mancanza di ascolto appare spesso nella vita pubblica come un parlarsi addosso …sintomo del fatto che più che la verità e il bene si cerca il consenso… più l’audience che la sostanza dei discorsi potremmo aggiungere. “Il dialogo diventa un duologo – precisa Francesco- un monologo a due voci. Nella vera comunicazione, invece, l’io e il tu sono entrambi ‘in uscita’ protesi l’uno verso l’altro…Non si comunica se non si è prima ascoltato né si fa buon giornalismo senza la capacità di ascoltare.
Si è creata una vera e propria infodemia, soggiunge il Papa, causata con probabilità in questo tempo ferito dalla pandemia dalla sfiducia accumulata in precedenza verso l’ “informazione ufficiale” . E proprio all’interno di questa situazione si fa fatica sempre più a rendere credibile e trasparente il mondo dell’informazione. Tanti messaggi da un sistema multitasking e multisensoriale con la difficoltà di verificare al di fuori di un serio ascolto l’autenticità e la veridicità delle notizie nonché la fondatezza delle opinioni.
In tutte le situazioni di sofferenza e disorientamento così in politica come nei diversi contesti sociali, economicie culturali l’ascolto vicendevole fra i cosiddetti stakeholders è parte primaria per decidere soprattutto sul bene comune e realizzare i diritti della persona compiendo i doveri verso i più deboli.
Anche nella Chiesa – ci ricorda Francesco- c’è tanto bisogno di ascoltare ed ascoltarci, è il dono più prezioso e generativo che possiamo offrire gli uni agli altri.
Cristo primo ‘uditore’ per eccellenza ci ha affidato il servizio all’ascolto, ci ricorda il Papa, e chi non sa ascoltare il fratello ben presto non sarà più capace di ascoltare nemmeno Dio.
Proprio ora nel cammino del Sinodo la comunione di ascolto è di primaria importanza se vogliamo ricostruire una Chiesa che deve saper partecipare alla rinascita dell’umanità secondo il disegno del Signore attivando la sua eterna missione di Amore e fraternità.