“Convertiti e credi al vangelo!” E’ l’invito con cui il sacerdote, imponendo le ceneri sul capo esorta ciascuno di noi a intraprendere il cammino quaresimale. La quaresima è un tempo di grazia, una grande opportunità che il Signore ci concede per ravvivare la nostra vita e far esperienza della misericordia di Dio.
Per cominciare in modo significativo il nostro itinerario verso la Pasqua, i vescovi italiani ci invitano a una triplice conversione: all’ascolto, alla realtà e alla spiritualità.
La prima conversione, quella all’ascolto, “implica un atteggiamento di apertura nei confronti della voce di Dio, che ci raggiunge attraverso la Scrittura, i fratelli e gli eventi della vita”. L’ascolto trasforma dunque anzitutto chi ascolta… Una Chiesa che ascolta è una Chiesa sensibile anche al soffio dello Spirito. Solo così si evita il rischio della supponenza e dell’autoreferenzialità.
La seconda conversione cui siamo chiamati è quella alla realtà. “Il Dio cristiano è il Dio della storia, che fa i conti con la realtà contingente del tempo e dello spazio. Anche per noi cristiani urge l’”obbedienza al presente”: un riappropriarci del tempo che siamo chiamati a vivere con la pazienza di chi non scappa in ricordi nostalgici o in illusioni futuristiche ma rimanendo aderenti alla realtà. La pazienza è l’atteggiamento di Cristo, così come la sua volontà di amare senza risparmiarsi.
La terza conversione, quella alla spiritualità, è un invito a non fermarsi alla materialità delle cose, ma tentare di scorgere “l’azione dello Spirito” che rende ogni epoca un “tempo opportuno” per esercitare l’amore creativo. Lo Spirito infatti non aliena dalla storia ma, mentre radica nel presente, spinge a cambiarlo in meglio.
In fondo, questa è la Quaresima: un tempo per lasciarci pro-vocare dal Signore, per interrogarci e spingerci a vivere la gioia del vangelo.