I Vespri
Di seguito i link agli articoli parrocchiali legati ai Vespri, e più oltre una introduzione al Sacramento.
La Comunità di Regina Pacis recita i Vespri tutti i giorni alle 18.00.
I Vespri (a volte, in linguaggio più anticheggiante, vesperi) sono una delle principali ore canoniche della Liturgia delle Ore e si recitano alla sera, dopo il tramonto del sole; da qui il nome.
Consistono di due parti: la Salmodia, cioè il canto dei salmi e una seconda parte nella quale domina il cantico del Magnificat.

Struttura della celebrazione
Attualmente, nel rito Romano, i vespri sono formati da:
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Il saluto iniziale;
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Un inno, che nelle Domeniche e nelle ferie (celebrazioni dei giorni feriali) del Tempo di Avvento, di Natale, di Quaresima e di Pasqua, si prende dal Proprio del Tempo, mentre per le Domeniche e le ferie del Tempo Ordinario si prende dal salterio. Nelle solennità e nelle feste dei Santi, si prende dal Proprio dei Santi o dal Comune dei Santi, mentre per le memorie, se non hanno inno proprio, si prende dal comune o dalla feria corrente. In ogni caso è tuttavia lasciata la scelta per un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica;
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La salmodia, formata da due salmi o da due parti di salmi e da un cantico del Nuovo Testamento; ognuno è preceduto e seguito dall’antifona richiesta dall’ufficio che si celebra. Nell’ufficio delle domeniche (primi e secondi vespri) e delle ferie, i salmi e il cantico si prendono dal salterio, mentre le antifone si prendono dal Proprio del Tempo o dal Salterio. Nelle solennità e nelle feste, nei giorni fra l’ottava di Natale e di Pasqua, i salmi, il cantico e le antifone si prendono dal Proprio o dal Comune. Nelle memorie, salmi, cantico e antifone si prendono sempre dal salterio, tranne quando la memoria abbia salmi e antifone proprie. Alla salmodia fanno seguito la lettura breve o lunga;
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Lettura breve: nell’ufficio delle domeniche e delle ferie, la lettura breve si prende dal Proprio del Tempo o dal salterio; nelle solennità e nelle feste si prende dal Proprio o dal Comune; nelle memorie dei santi, quando non vi sia una lettura propria, si può scegliere tra la lettura del Comune o quella della feria;
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Lettura lunga: può essere sostituita alla lettura breve, soprattutto nella celebrazione con il popolo; non è riportata nei libri liturgici, è a discrezione di chi presiede. Può essere seguita da una breve omelia;
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Responsorio breve: viene recitato o cantato un ritornello responsoriale, tratto dalle Scritture e intervallati da un versetto (anch’esso di provenienza biblica) e dalla prima parte del Gloria al Padre. Serve quale meditazione conclusiva sulla lettura breve precedente;
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Il cantico evangelico del Magnificat, o della Beata Vergine, con la rispettiva antifona (variabile in base al giorno);
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Le intercessioni (brevi preghiere, l’ultima delle quali sempre dedicata ai defunti);
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La recita del Padre Nostro;
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L’Orazione conclusiva (variabile giorno per giorno);
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Il saluto finale con la benedizione (nella celebrazione comune presieduta da un Diacono o un Sacerdote).